lunedì 12 marzo 2012

Viaggio in maschera. Laboratorio esperienziale attivo.


Uno sciamano effettua un rituale di esorcismo degli spiriti cattivi per curare un ragazzo ammalato.
Un ragazzo a Venezia danza in piazza San Marco.
Un attore interpreta una commedia di Goldoni.
Un uomo preistorico mima una scena di caccia.
Un sacerdote nell’antico Egitto prepara un defunto.


Cosa hanno in comune queste situazioni? In tutte quante viene usata una maschera.
La maschera è un artefatto che si indossa per ricoprire l'intero viso o solamente gli occhi. È utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari.
Incerta l'origine della parola forse di origine preindoeuropea, da masca («fuliggine, fantasma nero»), forse dal latino tardo e medievale màsca, strega nel provenzale masc, stregone. Alcuni studiosi hanno suggerito una derivazione dell'etimo dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla, derivante dal verbo sachira, deridere, burlare, importata nel linguaggio medievale dalle crociate.
Comune a innumerevoli popolazioni è l'utilizzo di tale simbolo sin dall'età arcaica, raramente sostituito, ma spesso affiancato da pitture corporali, tatuaggi o scarificazioni. Esso si configura come un'efficace mezzo di comunicazione tra gli uomini e la divinità, essendo uno strumento che permette di alienarsi dalle convenzioni spazio-temporali, al fine di proiettarsi all'interno di un mondo ‘altro', divino, rituale, mistico. Colui che indossa la maschera perde la propria identità per assumere quella dall'oggetto rituale rappresentata.


Nella Commedia dell’Arte la maschera è indossata dagli attori per recitare i personaggi fissi della commedia: lo Zanni, Pantalone, il Capitano …
Ogni maschera suggerisce un repertorio al quale l’attore doveva fare necessariamente riferimento.
E’ per questo che il laboratorio sulla costruzione della propria maschera viene affiancato da un training fisico e vocale con lo scopo di poter indossare la maschera e farla agire ed interagire nello spazio teatrale.
Il risultato del lavoro creativo degli allievi indirizza il percorso teatrale in maniera di volta in volta differente.
In ogni laboratorio è il lavoro creativo degli allievi a determinare la rotta.

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Struttura del corso.


Il corso si svolge nell’arco di 2 o 4 moduli (sabato e domenica giornate con orario indicativo 10-18) oppure con cadenza infrasettimanale.

1. Materia
2. Ombra
3. Trasformazione
4. Identità

L’aspetto simbolico viene trattato all’interno del corso attraverso la pratica sui materiali ed il percorso di strutturazione tecnico pratica della propria maschera.
Le persone vengono accompagnate nelle differenti fasi della lavorazione imparando la tecnica di base e l’uso di differenti materiali
Ombra, identità, radici, esperienza, danzano al suono antico delle reminiscenze della nostra storia personale prendendo forma nell’elemento archetipico della maschera trasformando ciò che è invisibile in manifesto.
Il modulo che è qui presentato può essere variato ed adattato alle diverse necessità del fruitore, età ( bambini adulti), livello ( ludico, amatoriale, professionistico), formazione (personale, teatrale).